Vien de nus
sin.
Gros orious.
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Storia:
Questo vitigno deve il nome (Pianta di Nus) all'omonimo paesino a pochi chilometri da Aosta. Pare, secondo gli studi ottocenteschi di Lorenzo Gatta, che la sua origine sia da fare risalire a una ripetuta riproduzione naturale da seme, incorsa nel periodo delle invasioni barbariche, quando le campagne rimasero a lungo incolte. In questo lasso di tempo nacquero spontaneamente centinaia di viti di ogni tipo, in seguito selezionate e moltiplicate dagli agricoltori ritornati ai paesi e ai campi.
Sempre il Gatta distinse l'Orious Gros dal Vien de Nus, identificando il primo con Gros Rouzo e il secondo con il Gros Vien e fornendo per entrambi una descrizione ampelografica non molto dissimile. Il Vien de nus era una delle varietà più coltivate, insieme al Picciourouzo, sulle rive destra e sinistra della Dora Baltea. |
Diffusione:
Nella zona dell'alta Valle si trova ancora un numero piuttosto elevato di piante di Vien de Nus. In bassa Valle, invece, il vitigno è quasi del tutto scomparso dai filari. Spesso è chiamato Gros Vien, una varietà che in realtà corristpnde al Ner d'Ala. |
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caratteristiche sensoriali del vino: questo vitigno necessita di essere controllato in modo rigoroso, pena compromettere le caratteristiche organolettiche del vino prodotto. Questo è di colore rosso violaceo tendente al granata, profumo vinoso, persistente, secco, morbido, corpo leggero. |
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